lunedì 13 maggio 2013

Piemont Liber ma non troppo


Settimana rovente per il civilissimo Piemonte. Muore Giulio Andreotti, tutti sull'attenti. Muore Agnese Borsellino, mani in tasca e fischio simil-indifferente di circostanza.


Il presidente Cattaneo é stato molto chiaro: nessun veto da parte della maggioranza, solo grande rispetto dell'iter burocratico.

"Anzi, siccome è mia intenzione poterla fare, ho chiesto agli uffici del Consiglio di verificare la prassi in ordine alla commemorazione delle personalità defunte"


D'altronde la ex signora Borsellino non era una figura istituzionale. Andreotti si. E che gran figlio di figura istituzionale.

A surriscaldare ulteriormente la situazione, le lettere minatorie giunte ad alcuni consiglieri che compongono la giunta regionale. Di questo tenore:

"Siete tutti ladri e miserabili. Spreconi, la pagherete"


"Avete rubato? Abbiate almeno la dignità di restituire i soldi. E se non lo farete, pagherete voi e le vostre famiglie. Vi manderemo lettere che si incendieranno"


Sorpresa e sgomento. Ohibò, la gente ci odia. E perché mai? Forse per questa cosa che c'ho scritta in tasca: "Fra i rimborsi ottenuti in Piemonte figurano borse di Luis Vuitton ed Hermes, viaggi, gioielli di Cartier, buoni benzina, massaggi 'particolari', cene e pranzi, abbonamenti solarium, vestiti e un vassoio d’argento (regalo di nozze per l’assessore Pdl Michele Coppola) del valore di 4.000 mila euro ma per cui ogni consigliere leghista avrebbe preso un rimborso da 350 euro" (2righe.com). E invece no. La colpa, parola di Pedrale, presidente del gruppo consigliare del Pdl, è dei giornalisti. "Questi fatti sono il risultato della campagna di denigrazione e di odio che alcuni giornali hanno lanciato da diverse settimane contro tutti i consiglieri" (ilfattoquotidiano.it). 

Ignoranti è bello. E pure meglio. La disinformazione ci ha dato un bel paese. E una splendida classe politica. 

Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… scrivi, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti! 


Zitti sotto. Sempre zitti.



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