giovedì 4 settembre 2014

Un arrivederci lungo...30 righe...malcontate...

Il Santuario di San Luca sorge a un paio di kilometri dallo stadio Dall'Ara


Ho pensato molto a questo post, qua dentro (inteso come cervello), e lo immaginavo sempre solo...chissà con che diritto poi. Mi metto a sedere, cosa voglio da bere? Quello che ho, purché sia forte.
Torno tra un momento, cerco un argomento, recitare la mia parte. Già, perché c'è sempre una parte da recitare: si farebbe un secolo prima se...venissi al punto, come diceva l'attore porno alle prese con la prof di grammatica.


Ci sono momenti nella vita (e sembro mio nonno) in cui bisogna, anzi, vanta fé delle sielte. La mia è quella di lasciare un luogo magico, un gruppo solido, un lavoro demmerda e trasferire i miei talenti altrove. Nello specifico a Bologna. I motivi sono facilmente intuibili.


Ho incontrato soprattutto solidarietà, in questa scelta. Ed è qualcosa che non mi aspettavo. Mi attendevo resistenza, sono stati quasi sospinto. Forse la mia faccia non è poi tanto simpatica, né il mio senso dell'umorismo così apprezzato.


Che volete che vi dica? L'amore è l'amore. Mi sono chiesto: rinunceresti ad una casa meravigliosa, a uno stipendio - seppur mediocre - puntuale, alla New Team e altre mille cose che al momento non mi vengono in mente, per seguire il folle sentimento che? Ci ho rimuginato un po' su. C'erano dei "contro". Ma il "pro" faceva provincia. E c'è soprattutto una piacevole sensazione di fresco, di nuovo, di fragrante. Qualcosa da morsicare ma senza avidità e da gustare a lungo, mettendo in un cassetto della mente la piacevole sensazione per i momenti bui. Perché, è naturale, i momenti bui arriveranno. Com'è che diceva Battiato? "...come i dervisches turners che gi-ra-no...". O forse era più appropriata "...dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai...".


Ho pensato anche molto a come comunicare la mia decisione a quella piccola, minuscola fettina di mondo che mi conosce. Una festa d'addio? Naaaaaaaa, non è da me. Un videomessaggio patinato dalla scrivania dell'ufficio? Naaaaaaa, già fatto. Una partita d'addio, New Team contro Resto delle squadre in cui ho giocato? Naaaaaaa, troppo teatrale e poi Stoppardi aveva un impegno di lavoro. E allora ho pensato a questo blog, nel suo piccolo, un pezzo di storia della mia vita qui in provincia di Cuneo.


E' un arrivederci, sia chiaro. Ho amicizie e affetti a cui non posso rinunciare. 300km sono niente. E chiuderei qui prima che il tono si faccia inutilmente melodrammatico. Il saluto lo affido a un grande scrittore dell'800:

"La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri"

Ma anche a Hunter:

"Ora tocca a me!".

Alto e basso. Non prendiamoci mai troppo sul serio.

Nessun commento:

Posta un commento