lunedì 19 agosto 2013

La sbaranzia prima di tutto

Un uomo distrutto dalla sbaranzia


Penso che il discreto pubblico di comepaneegatto.blogspot.it sia abbastanza maturo per affrontare un breve viaggio nella storia della musica. Due pezzi, due soltanto. Uno è un classicone, un evergreen: dopo un paio di note partono frasi del tipo "madonna che pezzaccio!", "ma non ci credo!" e simili.
Un brano entrato, a ragione, nell'olimpo della musica mondiale. Stringi stringi, Nothing Else Matters, che in italiano suona enigmaticamente Nient'altro conta. Non ci è dato sapere a cosa si riferisca anche se, scavando nel testo, emerge una visione decisamente filantropica, con l'uomo - la sua forza, la sua energia e le sue illimitate capacità - al centro dell'universo. 

Trust I seek and I find in you

Forever trust in who we are

Cerco fiducia e la trovo in te. Credi sempre in ciò che siamo. Canticchiata, suonata, dedicata, riascolltata...all'infinito.

Ora, non tutti forse sanno che un cantante italiano ha portato Nothing Else Matter in Italia, volgendo nella nobile favella nazionale il testo anglosassone. Operazione non certo semplice. Ci è voluta perciò tutta la fantasia di quel ragazzaccio di Marco Masini per avere la nostra, personale, E chi se ne frega. Proprio così. Anno 2001, l'album è Uscita di Sicurezza. La base non cambia di una virgola. Ma le parole signori...le parole! 

L’iguana dei passi tuoi,
il tuo inguine di viva orchidea,
dove annegano gli occhi miei
e il tempo si ambigua. 

A parte centrare uno stracazzo di niente con l'originale ("Never opened myself this way...") quanto è lisergico questo estratto? L'iguana è chiaramente un richiamo al Sud America, ai Maya, al deragliamento dei sensi attraverso l'assunzione di sostanze più o meno stupefacenti. L'inguine di viva orchidea si commenta da solo (la figa è un altro bel classicone) e non stupisca il fatto che gli occhi ivi anneghino. Quanto spiazza il finale? "E il tempo si ambigua" (sussurrato). Ho il nome e cognome di una persona che vorrebbe tatuarselo. 

Il tempo ai cani e la polizia,
sbaranzia e dietrologia,
fa che insegua la nostra scia,
e chi se ne frega. 

Arrivo da un momento significativo. Fatto di grammi e grammi di purissima erba che ha allargato la mia percezione. Eppure non mi spiego queste righe. Per quanto la mia mente possa essere alterata, non arriva a comprendere la portata di queste parole. Si annida tutto lì, forse. Nel cuore pulsante della strofa che è "sbaranzia". Da questo momento il blog ha un nuovo culto: la sbaranzia. Quando arriva non va più via, cresce come un idea, non ti fa più dormire, sba-ran-zia. La sbaranzia è comepaneegatto e comepanegatto è la sbaranzia. Una perfetta compenetrazione, una singolare convergenza di intenti. 

Io da qui non mi muovo più, 
neanche se te ne andassi tu,
su quest’erba che guarda in su
e sembra che prega. 

Finalmente un minimo di chiarezza: erba che guarda in su. Ok. Si spiegano molte cose. Quindi, un subitaneo ricordo infantile: tutto il dolore per la morte della maestra di italiano in quel "sembra che prega". Genio.

Vi dico la verità: speravo che era più seguito questo blog. 

Le vacanze sono finite. Per fortuna c'è la sbaranzia. Dietrologia è stupido.








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