martedì 4 marzo 2014

New Team - Picchi: le pagelle


Partita d'altri tempi, sotto una fitta nevicata. Pareva di stare in Crimea: mancava solo l'esercito russo. La New Team ce l'ha comunque fatta. Vediamo come se la sono cavata i protagonisti.


Francesco Torta detto Peppi chissà perché voto 8,5: grande prestazione del portierino di casa. Dimostra di non soffrire il clima rigido, tenendo la porta imbattuta e superando se stesso in ben più di un paio di occasioni, visto che la difesa bianconera concede più del solito. Il portiere che veniva dal freddo. Magro come una stalagmite. Yashin.

Dario Marengo voto 7,5: qualche sbavatura in fase di disimpegno (anche perché il campo non aiuta) e troppo solo a fare il cane da guardia. Fabietto Cira infatti lo lascia spesso in balìa delle folate avversarie, avventurandosi alla ricerca di gloria personale. Si dimostra guerriero impavido accettando di buon grado la decisione del direttore di gara. Un solo appunto: un vero capitano, in quelle condizioni, esibisce un berretto di Winnie The Pooh. Uomo Tigro.

Fabio Ciravegna voto 8: mezzo voto in meno perché - come tanti altri - non gli riesce di segnare. Pur con tutto il suo bravo impegno e tutta la tecnica di cui è capace. E, diciamolo, lascia parecchio in merda il compagno di reparto. Dunque, la domanda sorge spontanea: perché 8? Ma come perché?! Lo scontro cuginicida vale il prezzo del biglietto e pure la pagella. Uscire vivo da uno scontro con Diego non ha invece prezzo. Sopravvissuto.

Alessandro Saitta voto 8: bacchettata sulle mani perché ha un concetto un po' vago delle posizioni sul rettangolo di giuoco. Encomio per i gol, che di fatto fissano il risultato in un rotondo 3 a 0. Tra qualche ricamo di troppo e tanti palloni recuperati, "Itta" risulta fondamentale ai fini della vittoria finale. Quindi ha ragione lui. Non si direbbe, eppure è essenziale. Mengoni.

Enrico Meli voto 8-: Enri Enri, quante ce ne fai passare...dicevano una volta gli attaccanti delle altre squadre. Bei tempi, vero ragazzi? Quell'epoca si è chiusa, sigillata in una valigetta e gettata nel blu più profondo. Parliamo di un giocatore che ha fin qui collezionato venticento presenze e segnato quasi quarantadodici gol. In due parole, un punto di riferimento. Sono 4, ma chissene. E che gestione oculata delle risorse finanziarie: presi-lente.

Daniele Merlo voto 7+: si mette in pantaloncini e sfida la neve con il coraggio di un volatile dal piumaggio nero. Si esibisce in una serie di stop di stinco magari non coreografici ma di sicura efficacia. In un'occasione poi sfiora il gol: peccato che arrivi davvero una frazione di secolo dopo il transito del pallone. Ma lotta davvero come un leone e pure il thé non è malaccio. Qualcuno dice: "Una volta non sapeva tirare". Stupefacente.

Marco Morra voto 9: man of the match, dà l'impressione di essere il più brillante. Certo, il fisicaccio lo aiuta, ma è innegabile come Marcolino sia in gran forma, mentale prima di tutto. E' la vecchia storia che l'amore guarisce tutte le ferite. Che forse non è vecchia e probabilmente non è neanche una storia. Ma non è facile trovare aggettivi per il migliore in campo. Ma uno ce l'ho. E so che apprezzerà: rapace.

Diego Ciravegna voto 8: alla simpatia, prima di tutto. E poi, subito dietro, all'indomita voglia di arrivare su tutti i palloni, senza curarsi del fatto che il corpo umano sia frangibile. Lui va, con una grande forza mentale e quel pizzico d'incoscienza. Anche contro suo cugino, così, tanto per non farsi mancare nulla. Ciò che denota una grande forza psicologica e vera fiducia (che rasenta il fanatismo) nell'essere umano. Un filantropo che s'ignora. Nonazzeccagarbugli.

Alessandro Panero ng: non giudicabile, ma la performance di ieri sera meriterebbe almeno un post tutto suo. Allora, riassumiamo per quanto possibile la serata. E' il più scontento della decisione arbitrale di far disputare il match e non fa niente per nasconderlo. Lumino lo premia con una maglia da titolare (in contumacia Ivan Costamagna) e lui mette su uno spettacolino niente male durante il riscaldamento. Prima di entrare in campo pronuncia la fatidica "Domani andiamo a lavorare", una delle 10 frasi da non dire mai prima di un evento sportivo amatoriale insieme a "Che brutto questo terreno, qui ti fai male". Ancora qualche secondo prima del fattaccio, prende in giro due compagni di squadra perché indossano il berretto. Da lì in poi è (ci perdonerà) comica pura: passano solo 3-4 secondi che fa ginocchio contro ginocchio ed è costretto a uscire dal campo, trasportato dai compagni, tra cui uno di quelli canzonato poco prima, e rientra negli spogliatoi; riappare magicamente e chiede di essere impiegato, entra in campo e fa anche vedere delle buone cose; poi però non raccoglie l'invito di un compagno deviando malamente il pallone con la testa e di fatto spazzando l'area avversaria; quindi chiude con approssimazione un bel triangolo in area che avrebbe portato a gol certo: a quel punto perde la pazienza e dichiarando "Mister toglimi!", esce dal campo senza aspettare l'ok. Spogliatoi, macchina e tanti saluti. Ottavo nano: embolo. Grazie di esistere.

Daniele Mazzola detto Lumino perché quando è abbronzato brilla di luce propria voto 8,5: tutto secondo copione. Certo, la New Team gioca un po' sulle punte, ma l'importante è che la corsa possa continuare. Giocano tutti e tutti danno il 100%: per un mister è la soddisfazione più grande, il frutto del proprio lavoro che si palesa in tutta la sua...completate voi la frase. Adesso qualche giorno di riposo, poi comincerà a preparare il match contro il CSKA Roreto. Aspettando tutti gli indisponibili. Vladimir.



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