giovedì 29 maggio 2014

MenoMario che non sono rimasto in piedi per vedere "Mario"

Un insopportabile Maccio in versione maligno-trash


"Bocciato"
"Delusissimo da Mario e dalle continue marchettate Ceres"
"Tutto sommario non era nemmeno un episodio, ma un consiglio per gli acquisti a spaccarsi ammerda con le Ceres".

Sono questi alcuni dei commenti che oggi appaiono sui principali social network. Grande era l'attesa per l'episodio speciale di ieri sera (qualcuno aveva segnalato erroneamente il 23 maggio, evidentemente aveva capito mario), mercoledì 28 maggio, della II serie di "Mario". Una saga che ci aveva stra-convinto ma che dopo l'episodio andato in onda comincia a suscitare perlomeno qualche perplessità.

Innanzi discutibile la scelta di tagliare completamente la seconda serie, affidandone lo svolgimento ad un breve filmato, registrato su una videocassetta a causa di problemi di budget: il popolo assuefatto alle idiozie capatondesche attendeva con ansia di capire come avrebbe reagito Mario alla notizia di essere il figlio di Lord Micidial, fratello di Ginetto e di Melanie. Invece tutto sbrigato alla velocità della luce, con alcuni cavalli di battaglia come il siero dell'italiano medio e l'inevitabile "Scopareeeee!".

La sensazione è che manchi qualcosa: non fa ridere neanche Rupert Sciamenna, troppo "Micidial", troppo grottesco. E' tutto all'ennesima potenza: la reazione di Melanie e la sua pazzia, Michi che scarta l'orologio atomico, la guardia giurata che trova lavoro in una discoteca...Forzato, no? E poi che c'azzecca Anna Pannocchia che comincia a parlare napoletano? Maccio ci aveva abituato si ad assurdità e nonsense, ma mai fino a questo punto. Forse non manca niente, forse è soltanto tutto molto amplificato. E da cattivo, ahimé, non fa proprio ridere. Anzi: si cade nel truce quando infilza la truccatrice per poter scrivere con dell'inchiostro rosso. E il servizio di Salvo Errori? Fiacco.

Non parliamo delle già citate marchette per la Ceres. Non salva la baracca neanche la comparsata nel backstage di Scanzi.

La speranza è che la serie vera e propria ci ricacci in gola queste brutte parole. Pronti ad ammettere che siamo stati precipitosi e a venerare nuovamente il nostro calvo idolo

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