Nel nostro blog non poteva mancare uno spazio dedicato alle vostre poesie.
Questa settimana abbiamo deciso di pubblicare lo scritto inviatoci da Gian Antonello di Viterbo, dal titolo "Che sei Brutta".
Che sei Brutta, che pure di non vederti prendo il digestivo prima della frutta,
Che sei brutta, che non potrebbe essere altrimenti, visti i tuoi quattro denti.
Che sei brutta davvero, che una come te non prenderebbe manco il Clero,
Che sei brutta così tanto, che diventa persino un vanto.
Che sei brutta persino all''interno, dove persino un ventricolo sembra l'inferno,
Che sei brutta di viso, e che sembra che le sopracciglia ti abbiano inciso.
Che sei brutta ne sono convinto che con l'acido ti hanno dipinto,
Che sei brutta e che tra noi rimanga, vorrei seppellirti con una vanga.
Che sei brutta come forma di arte, che non ti farebbero manco su Marte,
Che sei brutta all'infinito, che dei Watussi saresti il mito.
Che sei brutta che se non faccio attenzione, boccio in macchina solo alla tua visione.
Che sei brutta e non riesco ad andare avanti, perchè non ho più aggettivi su voi mutanti.
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