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Un dito "malandrino" sulla sinistra |
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. E da grandi poderi deriva un sacco di polvere. La New Team ce l'ha fatta: dopo una semifinale sciagurata in campionato, in coppa arriva in finale e sbaraglia i temibili avversari.
Un gruppo di amici, una squadra fortissima, una grande guida tecnica e una dirigenza che non sbaglia un colpo. Un saluto, prima delle ultime pagelle di questa bella annata, a due giocatori che, per colpa della dittatura delle toghe rosse, dovranno lasciarci: sono Andrea "Cipo" Conterno, che il prossimo anno sarà impegnato a difendere i pali dei Barolo Boys nel campionato di Prima Categoria, e Fabio Ciravegna che si merita un ritorno in un campionato che conta. Sarà a Sommariva Perno. Auguriamo a tutti e due di fare grandi cose, come hanno puntualmente fatto con la maglia bianconera. Due parole ancora per "Fabietto": come possa un giocatore del genere essere ignorato per anni e quindi, a un certo punto, lasciato andar via a cuor leggero, rimane un mistero. In Eccellenza potrebbe giocare su una gamba sola. Non voglio pensare con che facilità scenderà in campo, con la maglia biancoverde e la scritta "Life".
Francesco Torta detto "Peeeeeeppi" voto 9,5. Spettacolare prova per uno degli acquisti più felici dell'era Meli. Attentissimo, felino e decisivo, in un match in cui gli avversari creano tanto e si avvicinano spesso alla sua porta. Sull'unico gol incassato è incolpevole. In tutte le altre occasioni è splendido. Istinto e tanta tranquillità. Non esagerasse coll'alcol sarebbe il portiere perfetto. Ma chi lo è, in fondo? Fabrizio Generali - Andrea "Cipo" Conterno (dal 31') voto 9. Raccoglie il testimone da Peeeeppi ed è un fardello non indifferente. Ma questo ragazzo, oltre ad un carattere da "Libro Cuore", conosce bene il proprio mestiere. E incassa un solo gol, in cui peraltro non può fare nulla. In un'occasione vola a bloccare e in generale la gestione dei tempi e la "vocalità" sono quelle di sempre. Una garanzia. Che ci saluta: un Veglia, una Coppa e una bottiglia di vino "muy particolar". Ci mancherà. Lacrimuccia.
Dario Marengo detto "il Barba" voto 9,5. Merda che grande partita che mette lì il capitano. Contro il Bergessio dei Balcani, sfodera la sciabola e affetta tutte le certezze del "nueve" avversario. Ci mette ben più di una pezza, da vero capitano e indomito stopper. Dice giustamente Panero nel post partita, è tra le grandi sorprese della finalissima. Aggiungerei della stagione, in cui ha fatto dei gol, ha affinato il disimpegno e patito molto raramente chi gli toccava di marcare. Piccoli peli crescono, diventando delle barbe folte e invincibili. Una certezza nello scacchiere di Mazzola. Leonida.
Francesco Rossi detto "Rouge" voto 10. Non penso ci sia molto da discutere, no? I fisioterapisti giocano a freccette sulla foto della sua faccia. Sembrava spacciato e così pareva anche la New Team, che senza il bassista dei Ruggine - diciamocelo - perde un giocatore fondamentale. E invece si mette lì, programma matrimoni a ripetizione e dosa con cura l'alcol da ingerire. E Dio solo sa che altro. Ma in finale ovviamente c'è: indossa il bianconero e tutto passa. Mostruoso, ieri sera. Per grinta, abnegazione, voglia di vincere. Se non "il", sicuramente "tra" i migliori. Se non fosse stato per la musica, sarebbe un calciatore. Baudelaire.
Enrico Meli detto il "Prez" voto 9. Stagione da incorniciare, nonostante la mancata qualificazione alla finalissima di campionato. Alla fine, i mancati introiti per la vittoria in campionato rientrano dalla finestra della Coppa. E premiano una gestione oculata, senza proclami, ma con la consapevolezza di aver formato un gruppo senza eguali, nonostante quello che dice il campo. Giustizia, una volta tanto, è fatta. Enri entra quando i giochi sono ormai fatti, ma lo fa alla grande, con semplicità. Lunga vita al "Prez": la New Team è giovane e davanti a sé ha molti traguardi, tutti, ampiamente, alla portata. God save the prez.
Fabio Ciravegna detto "Fabietto" voto 10. Per la partita di ieri sera, ma soprattutto ad una stagione esaltante. Gli era persino riuscito di portare la New Team in finale, ma la sua doppietta si era scontrata con una serata decisamente avversa. Trova di nuovo la via del gol e il modo di fare male agli avversari, con le sue accelerazioni e la capacità di farsi trovare pronto. Dappertutto, con la medesima abilità. Non mi dilungo, già scritto quello che penso di questo ragazzo e di quelli che non lo apprezzano. In bocca al lupo, che ci mancherà è lapalissiano. Lo capirebbe persino chi l'ha allontanato dalla società in cui è cresciuto e per cui ha dato tutto. Con eccellenti risultati, peraltro. Life is a flower.
George Chivu detto "Giorgio" voto 9,5. Suola. Elastico. Tunnel. Ce ne sarebbe per riempire un manuale di tecnica individuale. Di fatto George spacca la gara in due, con una punizione velenosa che sega le gambe di chi stava inseguendo. Ottima prova la sua: corre tantissimo e perde raramente l'uno contro uno. Nella metà campo avversaria vabbé, che te lo dico a fare: è caravaggesco, spennella che è un piacere. Presenza silenziosa, incanta con piedi fatati. Non fidatevi di chi dice di conoscerlo. George è molto, molto di più. Chivu Wonder.
Marco Morra detto "Lorenzo Aquila" voto 9,5. Un finale di stagione da ricordare. Da un mesetto circa è inarrestabile: su quel controllo al volo, in stiramento, e conseguente fallo conquistato, mettendoci il fisico e la "garra", c'è tutto il Lorenzo degli ultimi tempi. Che non è Magnifico, è qualcosetta di più. Firma un gol fondamentale, che contribuisce a seppellire il nemico. Non è un 10 solo perché rimarrà con noi e da lui ci aspettiamo, come sempre d'altronde, grandissime cose. Quell'aria da professorino british non inganni: batte un cuore impavido sotto quel papillon. BraveMarc.
Alessandro Saitta detto "Ali" voto 10. E' un voto alla stagione, più che per la partita di ieri sera. In cui peraltro Ali ha sbagliato poco o niente. Ricordo solo una conclusione un po' affrettata in mezzo a tantissima sostanza. Ma i suoi colpi e le sue accelerazioni alla fine pesano come macigni. E' stato il go-to-guy in tantissime situazioni di equilibrio. Certo, non è veloce quanto Marranghella, ma è molto più altruista. Non ha paura di prendersi responsabilità, specialmente quando la partita si fa calda. Ci auguriamo che possa rimanere. Ma meriterebbe una sistemazione più "nobile". Comunque vada, grazie. "Ali, bumaye".
Diego Ciravegna detto "Contusiòn" voto 9. Finale da protagonista per Diego, non foss'altro per il gol con cui timbra il cartellino dei marcatori. Si accomoda in panchina piuttosto scettico circa un eventuale ingresso in campo, ma il finale è da sogno, con un gol e un altro sfiorato. Come nel caso dello stop di Marco Morra, anche in questo caso c'è tutta la spavalderia e incoscienza di Diego Ciravegna: stop, bocciata contro il portiere e palla che s'infila inesorabilmente in rete. Vi ricordate come tutto cominciò? Con un video al vetriolo, in cui Diego "vomitò" accuse pesanti contro mister e società. Finisce a Prosecco e abbracci calorosi. The New Team Redemption.
Ivan Costamagna detto "Ivi" voto 10. E' stata una di quelle annate. Decisivo il gigante della città delle Paci, praticamente ogni volta che si è allacciato gli scarpini. Anche ieri sera ha lavorato tantissimo per la squadra. Soluzione comoda, comodissima: il vero polmone, il vero sfogo nei momenti di difficoltà. Si va da Ivan quando si soffre, si va da Ivan quando c'è da far gol. Rimane pichichi incontrastato e non potrebbe essere altrimenti. Un mix impressionante di tecnica e potenza, una "presenza" notevole, difficilmente arginabile. Sprona tutti, ringhia e sgomita. Godzilla.
Alessandro Panero detto "Pane" voto 9,5. Mezzo voto in meno per via dei tanti problemi fisici. Ma francamente, non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Perché, a prescindere dal momento agonistico, è fondamentale per questa squadra: come scordare l'infortunio lampo, la campagna abbonamenti, le risate nel riscaldamento, la suoneria mimata durante l'appello e in ultimo la splendida imitazione di mister Lumino? Gol a parte, su quel trofeo alzato al cielo ieri sera c'è, riconoscibile, lo zampino del biondo da San Michele. Che spesso è "a pezzi", ma non si tira mai indietro. Merce rara, quasi unica. Guarisce il malumore. The Cure.
Fabio Palladino detto "(Dino) Palla" voto 9. Un lusso avere a disposizione il talento di questo funambolo. Un altro di quelli che forse non immaginava di trovarsi in campo contro i temibili avversari di ieri. Invece entra e fa anche molto bene, giocando di sponda e facendo vedere la solita tecnica. Vero, non è rapidissimo e pare un po' frenato. Ma si capisce il perché a fine partita, quando non partecipa alla festa, preferendo andare a "buttarlo", come si dice in francese. Scelta più che condivisibile. Giusto così. Inappuntabile Fabio, per l'impegno e la voglia che ci mette, ogni volta che Mazzola lo chiama in causa. Ha sfiorato la doppia cifra stagionale e chiude buttandolo. Mica male. Sballadino.
Daniele Merlo detto "Danny Merlow" voto 10. Portiere, esterno, dirigente e guardaspalle. Le ha fatte tutte Danny e tutte con risultati eccellenti. Commovente quando rischia le botte per difendere Ale Panero; grande quando accetta di indossare i guanti; da applausi quando si mette sulla fascia. Quello che fa, lo fa bene. Che indossi la camicia o la maglietta, con i guanti o a mani nude, Dani è la dirigenza bianconera, uno e trino, incarnato nel corpo di un porno attore. Mangusta.
Daniele Mazzola detto "Lumi" voto 10. Ancora un titolo, ancora un trionfo. I suoi vendicano la sconfitta di qualche settimana fa e alzano meritatamente la coppa. Altra argenteria in casa Mazzola. La gestione del match è al limite della perfezione. Non lascerà questo gruppo, non adesso che occorre azzannare la giugulare della Uisp e tentare di aprire una dinastia. C'è ancora un Veglia a cui pensare, ma la gioia nei suoi occhi, ieri sera, diceva molto della soddisfazione. Giochiamo tutti e divertiamoci. I titoli arrivano, in allegria. Allena bonito.
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