giovedì 22 settembre 2016

Poker Lazio: il piccolo ora fa paura. Toro sull'orlo del barattolo: Peisino già in discussione



Eccoci qua. Si è completato il terzo turno della Cherascoleague, il primo infrasettimanalelistichespiralidoso. La classifica comincia a delinearsi, scopriamo man mano la bravura dei manager - che, seppur in piccole percentuali, fanno la differenza - e brillano le star del campionato.





La terza giornata ci ha detto che Macho Costamagna fa davvero spavento: schianta quattro e ripeto quattro a zero il favoritissimo Sassuolo, realizzando un punteggio monstre di 89,5! La redazione non si era sbagliata, il Napoli è tra le favorite. Spiace per Marco Morra, gran maestro di stile ed eleganza, anche nella serata più nera. Si era invece sbagliata sulla coppia di manager che per coerenza non nominerò, a cui era stato attribuito un generoso ma che dico generoso, caritatevole 7,5: sentirsi continuamente minacciato, sentir parlare di "spaccare teste" e leggere certi anacronistici slogan, fanno venire i brividi e pensare che, nel caso della F., anche un 2,5 (il voto di Palladino, Raffaele, ieri sera) sia "larghetto". Dell'attuale capolista, come potete intuire, non parlo volentieri. E le è stato qui concesso anche troppo spazio. 

Risale nel silenzio il Milan di Ivan Costamagna che batte nettamente una Lazio timida e impacciata, senza nessuno a difendere la porta. Troppo facile per Bacca e Defrel realizzare i due gol che regalano a Ivan il terzo posto solitario, alle spalle del terribile fratellino. Ciravegna-Merlo rimangono invece relegati nelle zone basse della graduatoria, con soli 3 punti conquistati in altrettante giornate. L'impressione è che serva una scossa, quel qualcosa in più che purtroppo non hai, non hai tu.

Un problema che affligge anche la Juventus di Fabio Palladino, tradito dall'omonimo del Crotone. Vero, Fabio e Diego (un ectoplasma più che un secondo allenatore) non hanno ancora perso, ma faticano a trovare continuità. Nonostante il colpo Nestorowski. Continuando di questo passo rischiano di perdere il treno delle prime e risalirci in corsa è sempre dispendioso, oltre che pericoloso per la propria incolumità. Conquista il primo punto Alberto Peisino, ma è davvero magra soddisfazione per un Genoa sconsolatamente ultimo (a pari merito con il Torino). L'avventura del cheraschese sulla panchina del Grifone sembra già al capolinea. Contattato telefonicamente, Peisino non ha voluto rilasciare dichiarazioni, affidando le proprie riflessioni ad una laconica doppia spunta grigia.

Vince la prima in Cherascoleague l'Inter di Dario Marengo. È un match pirotecnico quello che va in scena al Meazza, 3 a 2 per i padroni di casa che sconfiggono la temibile Roma di Barberis. "Dai aiutatemi adesso, merde. Non parlate più" è il messaggio poco oxfordiano che Marengo lancia al resto della lega. Ma ne deve fare di strada...Inatteso stop per Barberis, che deve fare i conti con l'inizio poco brillante della "Joya" Dybala, ancora a secco. E allora? E allora tre miseri punticini e a meno 6 dalla vetta. Legittimo aspettarsi di più.

E del Torino, direte voi, non parliamo? Ho semplicemente deciso di prendere i due classici piccioni con le classiche due fave, integrando la situazione dei granata con il premio "Diocesano!".


Già, perché Bart vince il terzo Diocesano! consecutivo, potrà conservare il trofeo all'ingresso del proprio appartamento e proferire una bestemmia autentica. Ne ha tutti i motivi: ancora una volta la dea sbandata si accanisce sull'11 piemontese, negando per mezzo punto, il pareggio. Certo, non schierare Zapata, a posteriori, si è rivelata una scelta quantomeno discutibile. Ma parliamo del sesso degli angeli. Se i tifosi sono furiosi ("Prima Icardi, adesso Zapata...Dogliani dimettiti!"), all'ex centrocampista della New Team va riconosciuta una certa qual mancanza di culo.

Qualità che invece non manca ai simpatici manager (specialmente se non li conosci) della F. Che ritirano il secondo "Buscio de Culo" consecutivo.


Anche in questo caso si tratta di un dejà vu. Occhio, perché anche quello impresso sul trofeo ha vinto per anni, predicando l'anticalcio e facendo l'arrogante. La fortuna prima o poi finisce. Vediamo cosa combineranno Kappler e Himmler quando anche gli altri prenderanno confidenza con la buona sorte...

È tutto. Ci vediamo venerdì. Sul sito. Non nella realtà.


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