martedì 8 ottobre 2013

GMT Project - New Team: le pagelle


Promossi e bocciati nell'ultima partita della New Team.


Francesco Torta detto Peppi, voto 7: ha smesso di fumare e questo depone decisamente a suo favore oltre a far lievitare il voto in pagella in un match francamente tranquillo. E' il portiere più calmo nella storia del calcio, secondo solo a qualche altro estremo difensore defunto e, in quanto tale, naturalmente più quieto. Stavolta non incassa neanche un gol e un po' merito suo è. Aspetterei di vederlo contro avversari più pericolosi, il Merovingio ad esempio, di cui dicono un gran male. Tavor.

Dario Marengo voto...8 va: chi ha detto che un calciatore può apprendere al massimo fino ai 17-18 anni? Io. E, lo ammetto, sono un asino. Darione è la dimostrazione vivente che anche a 41, si può sempre migliorare. Con il duro lavoro estivo, ha rifinito alcuni aspetti del proprio gioco, ad esempio le giocate di prima, vitali per la buona riuscita della manovra bianconera, pane per i denti dei centrocampisti che si trasforma a sua volta in manna per le punte. Maturazione, dunque, ancora tutta da completare. E, a differenza di qualcuno, risponde sul campo. Preparato.

Francesco Rossi voto 8: non strafi..., non strafacci..., vabbé avete capito il concetto. Calma e piano con i voti, siamo all'inizio e la stagione è lunga. Affrontiamo una partita alla volta e qui mi diverto un sacco e i compagni mi vogliono bene. Vogliamo sicuramente bene a Francesco, roccia difensiva, mastino della marcatura, piemontese tosto, uno che farebbe reparto da solo, senza problemi. E anche li avesse, non verrebbe certo a dirli a te, faccia di merda! Mi sono lasciato andare, chiedo venia. Comunque: se non ci fosse sarebbe interessante inventarlo. Ruota.

Fabio Ciravegna voto 9: mi tolgo subito il dente. Che giocatore "Fabietto": dove lo metti sta e fa pure la differenza. Timbra il cartellino uscendo dalla panchina, - anche questa, nel suo piccolo, è una notizia - non lascia nulla al caso, passando con disinvoltura da marcatore a esterno di spinta, ma roba alla John Holmes mica cazzi (pronuncia "cassi", alla bolognese). Accetta senza fiatare il ruolo di "uno come gli altri" senza eccedere mai nei personalismi. No, ma dico, cosa si può chiedere di più a un giocatore del genere? Enciclopedico.

Alessandro Saitta voto 9: piaciuto. Eccome. Entra a partita in corso esordendo con una sifula imparabile che finisce nell'angolo più lontano. Cerca molto il dialogo con i compagni e ogni volta che calcia in porta sono guai seri. E come l'ex compagno di squadra, - e futuro cognato - mai una parola fuori posto. Mai una parola nella maggior parte dei casi. Un umiltà che stento a comprendere: per dire, io mi son comprato le scarpe bianche e ho giocato con dei calzettoni diversi, pur avendo quelli bianchi. Ti conosco ma non ti capisco. Mascherina.

George Chivu voto 9+: meriterebbe di più, ma il 9,5 è un'inutile masturbazione da supplenti. George, in ogni caso, è il mio MVP di giornata. Con quei piedi ricama: si pensi al cross per il colpo di testa di Panero, a conclusione di un duetto memorabile. C'è spazio per la gloria personale: il gol, manco a dirlo, arriva sull'ennesima zippata, un colpo che lo caratterizza totalmente. Per il resto sono assist, perle e dribbling ubriacanti. Già nel cuore della manovra e - ovviamente - nel cuore di compagni, allenatore e staff. Con un Chivu così, nulla è impossibile. CHIVUole vincere il campionato?

Diego Ciravegna voto 6,5: c'era grande attesa per il suo rientro nei ranghi. Il polverone sollevato s'infila malignamente - e beffardamente - tutto nei suoi polmoni: fatica vistosamente dal punto di vista fisico e sbaglia molto. Vero, sblocca il match. Ma non dà mai la sensazione di essere padrone della situazione. A tratti un corpo estraneo. E poi, come dice giustamente Lumino, corre solo in avanti e si dimentica la fase difensiva. La polemica gli ha fatto più male che bene: è ora di tacere e pedalare. E piantiamola con i negroni. Da un cattolico ti aspetti ben altro. Esecrabile.

Daniele Merlo voto 6+: l'impegno non è in discussione. Per una sera Danny Merlow sveste i panni di dirigente/tuttofare e si cala nella realtà agonistica. Passo lungo, forse troppo, anche per chi come lui, ha grande confidenza con l'attrezzo (inteso come pallone): più che confidenza si tratta proprio di un rapporto morboso poiché appare evidente che non vorrebbe mai lasciarla. Lei gli finisce sulla testa, gli sfiora il petto, lo accarezza nelle parti basse, continua sul ginocchio fino ad arrivare a succhiargli il pollicione. E lui rimane lì, beato come non mai. Dimenticandosi di colpirla. Oh Dani, la palla è una bella figa, piace anche a me, però trattala male ogni tanto. Teorema.

Alessandro Panero voto 8,5: il solito Panero, oggetto del desiderio di migliaia di mister sparsi per il globo terracqueo. Il motivo? Presto detto: fa sempre gol, in ogni ambito della vita. Tutti insieme, dai: bom-ber. E che gol! Spettacolare quello sulla riga, in cui prima fa finta di calciare col destro, manda al bar il difensore e poi chiude col sinistro. Da terra. Impressionante. E l'azione con Chivu? E la posizione del cesso per difendere il pallone? Voi la sapete fare? E ancora vi chiedete perché non vi vuole nessuno? E non provate nemmeno a imitarlo. Lui ce l'ha nel DNA. Dolly.

Mister Daniele Mazzola voto 7: mi ero dimenticato di lui. E non è un caso perché, perlomeno in questo inizio, la New Team va col pilota automatico. Tanta, persino troppa, l'esperienza in campo. E allora Lumino che fa? Si defila un tantinello, osserva compiaciuto e bastona solo quando è il momento. Ha un'intelligenza superiore che gli permette di capire che non è il momento di mettersi sotto la luce dei riflettori. La stampa lo osanna, lui nicchia: sa che arriveranno tempi duri e quello sarà il tempo per proteggere i suoi ragazzi. Ancelottiano.

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