giovedì 7 novembre 2013

Che Gala sarebbe senza G, A, L e A?

Gigio sorride: si torna a casa. E sfottimi ancora per i capelli, guarda che robe...  


Nella vita i piaceri si contano sulle dita di una mano. Per i peccati capitali invece ce ne vuole una più due dita. Due mani per i comandamenti.
Tra le pochissime gioie, dicevo, c'è quella di sostituire una persona nel lavoro e, per una serie di fortunate circostanze, rimanere in ottimi rapporti proprio con il mancato collega. E' quello che è capitato a me e a Gigio, professionista indiscusso della risata. Potersi sfottere quotidianamente, continuare - seppur in misura ridotta - a condividere dettagli divertenti di quest'avventura chiamata lavoro (in special modo in questa pazza pazza redazione), è impagabile. Se poi uno dei due è particolarmente pezzo di merda e ha la possibilità di utilizzare lo stesso computer su cui sono rimasti video e immagini, allora è proprio uno spasso. Per quanto mi riguarda la sensazione è quella provata da Bart Simpson ogni qualvolta in l'insegnante di turno gira le spalle ai propri alunni: la tentazione insostenibile di agire, colpendolo, dileggiandolo. Mani nella marmellata, tutti i santi giorni.

Ma con tutto questo cosa volevo dire. Che torna il live. Non si ancora quanto possa essere grande il gala. Ma lo scoop è che ci sarà un gala. Quanto è curiosa la gente di scoprire i segni dell'invecchiamento sul volto di Pane? Quanto saranno cresciuti i capelli di Gatto? Albi avrà digerito Cupido? Costamagna avrà cambiato idea sul tartufo? Tutte domande a cui domani sera daremo una risposta. Rigorosamente live. Perché i riflettori non ci spaventano. Ma soprattutto perché non vediamo l'ora di pronunciare la fatidica: "E' il bello della diretta". Pubblico e websitatori, arriviamo! Mi aspetto boschi di braccia tese.

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