giovedì 14 novembre 2013

Sono come me ma si sentono meglio

"...niente scrupoli o rispetto verso i propri simili...[...] arroganti coi più deboli e zerbini coi potenti..."


Finalmente un momento (semi) serio. Volevo riprendere un articolo scritto - secondo la mia umilissima opinione - magistralmente, su un caso che sta tenendo banco in provincia di Cuneo.
Mi riferisco al caso della cosiddetta "Santona" di Borgo San Dalmazzo, vicenda che è stata ampiamente sviscerata e il presente post nulla aggiunge a quello che è stato scritto/detto/commentato. Ma ho trovato in rete questo pezzo (http://www.ideawebtv.it/cronaca-2/13394-la-santona-di-borgo-san-dalmazzo-a-la-vita-in-diretta) che si fa palesemente beffe (anche se - sempre secondo me - non tutti hanno colto) della spettacolarizzazione di un accadimento comunque truce. Ho deciso perciò di riportare l'articolo in questione, ma aggiungendo qua e là, alcune parti che potrebbero essere state censurate. Buona lettura.

"Stiamo per raccontarvi una storia incredibile, talmente incredibile che sembra un film". Esordisce così, Franco Di Mare per presentare il mistero della "Santona" di Borgo San Dalmazzo a "La vita in diretta" (qui sotto), la trasmissione pomeridiana di Rai1. "I vivi al piano di sopra, i morti al piano di sotto": se fosse ancora vivo, probabilmente Mike Bongiorno vivrebbe al piano di sopra ed esclamerebbe il celebre "Allegria!".
Sotto i riflettori il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta, intervistato da Debora Ergas, mentre in studio Lugli e Alba Parietti - nota al grande pubblico anche per il premio a lei intitolato, "Ilaria Alpi" - discutono amabilmente di corsi e ricorsi. In effetti è la stessa showgirl ad ammettere che in certi casi "si passa dal dramma alla farsa, diventa quasi una cosa ridicola".

Parte il collegamento con Debora Ergas e fortunatamente c'è anche qualche spunto di cronaca: il medico legale incaricato dalla Procura di Cuneo ha già messo alcuni punti fermi. Quindi si scopre, non senza una certa sorpresa, che le due donne (Graziella, la "santona", e Rosa la consuocera) erano parenti acquisite. Rivelazione forse decisiva. Ma anche no. Secondo la tac non ci sarebbero segni di violenza e soprattutto secondo il dott. Abrate la donna sarebbe morta nel dicembre 2012. Chiede legittimamente Di Mare, come si concilia questa scoperta con il fatto che nessuno l'ha più vista in giro da anni (18 più o meno quelli ipotizzati)? Le due consuocere, inseparabili, facevano vita isolata: era Rosa ad andare a fare acquisti. Ad esempio se decideva di mangiare della pizza, ne comprava sempre due porzioni. E i figli? Più volte la figlia ha cercato di entrare nella villa per salutare la madre, ma Rosa le raccontava che Graziella aveva scelto di isolarsi, partendo per lunghi viaggi all'estero. Che è un po' quello che si racconta ai bambini quando muore qualcuno: "Dov'è il nonno?" chiede il bimbo, smettendo di addentare il panino con la marmellata. "E' andato in cielo", risponde la mamma con le mani sanguinanti. "Ah!" fa il bimbo. E ricomincia a mangiare. Fatto ormai consolidato: nel 1996 la ragazza in questione si è sposata ed ha accettato di buon grado che la madre fosse assente. "...vuoi prendere tu il qui presente..." - "Fermi tutti: la mamma?" - "E' in cielo"- "Ah! Si, lo voglio!". E giù con il riso.


Arriva il momento del sindaco: "Le supposizioni le lascio al pregiudizio, al pettegolezzo e al gossip". Dichiarazione curiosa, considerando il fatto che è in collegamento televisivo con un programma che non tratta esattamente i grandi sistemi dell'Universo. Ancora più spaesante se si pensa al fatto che il video è stato caricato dal primo cittadino stesso, sul proprio canale youtube. Non vuole sentir parlare di esoterismo, ma anzi ricorda la tragedia e il dolore delle famiglie, sentimenti effettivamente un po' "annacquati" dal salottino in tv. Dice ancora bene, in chiusura, Di Mare: il mistero resta. L'apertura di un fascicolo per concorso in occultamento di cadavere forse contribuirà a far luce sulla vicenda. Bomba finale: è stato disposto il test del Dna sul cadavere per verificare che sia davvero lei (il corpo non è stato ancora riconosciuto); e pure quello tossicologico, per eventuali tracce di veleni. Perché ricorda Debora Ergas: "Sono esami che si possono fare e che possono dare risultati". Ma è la stessa Debora Ergas che ha risolto il mistero della strage di Ustica? Non è stato risolto? Ah ecco. La svolta potrebbe essere vicina.

Nessun commento:

Posta un commento